Articolo pubblicato nel settimanale “Il nuovo Amico” del 13 giugno 2021
di Luca Pedini
In occasione dell’Anno di San Giuseppe indetto da Papa Francesco con la Lettera apostolica “Patris corde – con cuore di Padre”, nella Chiesa dei Cappuccini di Pesaro si sono tenuti nelle serate dei mercoledì del mese di maggio degli incontri a tema: San Giuseppe secondo la S. Scrittura; La figura del padre nella società/cultura odierna; Lettera Apostolica “Patris Corde” su S. Giuseppe; Incontro conclusivo aperto al dialogo ed al confronto.
La comunità parrocchiale, guidata dal parroco P. Marzio Calletti, ha partecipato numerosa, con interesse e motivazione ai preziosi momenti formativi.
Barbadoro. Il primo incontro su “San Giuseppe secondo la S. Scrittura” è stato tenuto da Paolo Barbadoro che ne ha esposto magistralmente la figura biblica, partendo in particolare dai brani del Nuovo Testamento del Vangelo di Luca e di Matteo, fino ai passi del Vangelo di Marco e di Giovanni. Suggestive e ricche di spiritualità le connessioni tra i quattro sogni di Giuseppe e le profezie dell’Antico Testamento. Di rilievo e di pregio l’approfondimento sull’iconografia di Giuseppe derivante dalla letteratura apocrifa dei primi secoli fino alle prime rappresentazioni di Giotto, di Raffaello e di Michelangelo. Paolo Barbadoro ha evidenziato inoltre come di sicuro Giuseppe è stato un uomo non solo “giusto”, cioè un uomo virtuoso, buono… ma un uomo innamorato, che ha agito per amore, prendendosi cura di Maria e di Gesù senza esserne obbligato, rischiando la vita per un figlio non suo, affrontando vari pericoli, vivendo inoltre anche la condizione di profugo. Un padre “moderno” cioè non padrone, non patriarcale, più affettivo che normativo, che sembrerebbe suggerire tenerezza, dolcezza, premura, cura. Un uomo di fede, umile, impegnato nel suo lavoro, pronto ed attento alle circostanze della vita della famiglia, coraggioso e forte nell’affrontare i pericoli.
Nigosanti. Il secondo incontro, dal tema “La figura del padre nella società/cultura odierna” è stato introdotto da Giorgio Nigosanti, Psicologo Psicoterapeuta, che dapprima ha focalizzato la figura di San Giuseppe, cogliendone quelle caratteristiche quali la presenza, la responsabilità, ed il sostegno, che lo rendono un “padre attuale”. Successivamente ha analizzato la figura del padre nell’attuale società, che appare oggi come sfuocata e profondamente in crisi, priva di quel potere che l’ha caratterizzata per secoli (in tal senso Massimo Recalcati, riferendosi anche a Lacan parla di “padre evaporizzato”). Ma, a fronte di questa crisi nel sociale, il relatore ha sottolineato invece come i figli abbiano bisogno di un padre (e una madre) che si presentino come punti di riferimento fondamentali per lo sviluppo psichico dei figli. Bellissima la conclusione e la sintesi di Nigosanti, che partendo da questa analisi, ha invitato tutti a riprendere la funzione genitoriale, facendo nostre alcune caratteristiche presenti nella figura di San Giuseppe, come l’essere attenti, il “vedere” i figli, l’accorgersi, il cercare un contatto. E soprattutto l’esempio buono. Tutto questo non per ritrovare autoritarismo, ma un’autorità educativa.
Calletti. Il terzo incontro è stato guidato dal Parroco P. Marzio Calletti, sul tema della “Lettera Apostolica “Patris Corde”di Papa Francesco. P. Marzio ha approfondito i sette punti con cui Papa Francesco ha descritto questa mirabile figura biblica. “Padre amato” perché è sempre stato amato dal popolo cristiano e tantissime sono le chiese, gli Istituti religiosi, Confraternite, gruppi ecclesiastici ispirati alla sua spiritualità che ne portano il nome, come del resto tante Sante e tanti Santi a lui devoti come Teresa d’Avila.”Padre nella tenerezza” in quanto Gesù stesso ne ha colto la tenerezza di Dio. Quella tenerezza necessaria per guardare e toccare ciò che è fragile in noi, con uno sguardo di amore e di misericordia, non chiuso dall’intransigenza ma aperto alla verità ed al perdono. Padre nell’obbedienza, dato che “Nel nascondimento di Nazaret, alla scuola di Giuseppe, Gesù imparò a fare la volontà del Padre”. Padre nell’accoglienza perché Giuseppe di fronte alla storia che gli si è presentata da vivere non si è lasciato prendere dalla delusione e dalla rabbia ma ne ha assunto la responsabilità con coraggio e generosità. Padre dal coraggio creativo perché non si è tirato indietro nelle difficoltà ma si è ingegnato, non è scappato, dandoci un esempio anche a noi per far emergere quelle risorse che ciascuno di noi ha e che non pensa di avere. Padre lavoratore perché San Giuseppe ha lavorato onestamente come carpentiere per il sostentamento della sua famiglia e da lui Gesù ha imparato il valore, la dignità, la gioia del lavoro come cooperazione all’opera stessa della salvezza, valorizzando doni e talenti per il bene della società e della comunione. Padre nell’ombra, come descritto dallo scrittore polacco Jan Dobraczyski, nel suo libro romanzato sulla vita di San Giuseppe, che lo definisce nei confronti di Gesù come l’ombra sulla terra del Padre Celeste che lo custodisce, lo protegge, lo accompagna sempre.
Conclusioni. P. Marzio Calletti ha inoltre ricordato il valore della Parola che nasce dal silenzio del cuore, che è sempre una parola che ritorna dalle origini, dalla fonte primaria creativa che è quella di Dio, in un tempo dove tante parole vengono dette con superficialità e senza senso. Parola capace di incidere nel bene, nella comunione e nella edificazione del regno di Dio. P. Marzio insieme a Paolo Barbadoro e Giorgio Nigosanti, infine nel quarto ed ultimo incontro hanno accolto e risposto alla domande emerse dai parrocchiani, con spirito di servizio e di comunione, sensibilizzando il cammino umano e spirituale di ciascuno.
