Intervista al dott. Giorgio Nigosanti e alla dott.ssa Marika Bertuccioli psicologi, psicoterapeuti, analisti SIAR, pubblicata sul blog www.vivinaturalmente.com
Di Lara Belpassi
I Giovedì reichiani,- quattro incontri serali che espongono la metodologia dello psichiatra austriaco Wilhelm Reich – partono da un’esperienza che si è svolta a maggio 2013 alla libreria “Il Catalogo” di Giovanni Trengia a Pesaro dove è stato presentato il libro “Psicologia e Carattere” di Genovino Ferri e Giuseppe Cimini.
Ci potete esporre brevemente gli elementi cardini su cui si basa l’analisi reichiana ?
Con il termine “analisi reichiana” intendiamo una metodologia psicoterapeutica-analitica che attraverso un percorso di consapevolezza agisce sull’unità psico-corporea dell’individuo. Infatti, la persona, in questo tipo di analisi, viene considerata secondo una concezione olistica in cui il corpo e la psiche non sono due realtà distinte e separate ma sono due modalità di un’unica dimensione che si intersecano continuamente ed interagiscono tra loro. Questa metodologia comprende tutti gli aspetti dell’analisi classica, le persone quando vengono in analisi ci raccontano i loro sogni, le fantasie e le esperienze quotidiane. Quello che ci caratterizza però è il fatto che noi operiamo anche al livello di corporeità.
La visione olistica dell’individuo negli ultimi anni è divenuto un concetto noto, ma all’epoca in cui è vissuto lo psichiatra Wilhelm Reich (metà del 1900) non era una teoria accreditata, ci potete dire com’è stato strutturato questo sistema di pensiero dallo psichiatra austriaco?
Wilhelm Reich è partito da due considerazioni: la prima era che, nonostante il fatto che una persona potesse alla fine conoscere ciò che le era successo, i sintomi di cui soffriva non miglioravano. L’altro elemento di riflessione è stato che Reich si era accorto che a “ modi di essere “ corrispondevano modalità corporee. Da qui l’idea, geniale, di far entrare la corporeità nell’analisi e quindi lo sviluppo di una metodologia corrispondente.
Quali sono i contenuti che verranno affrontati in questi incontri?
I quattro incontri si incentreranno sulle seguenti tematiche: il primo intitolato “ Quando il Corpo incontra la Psiche: l’Analisi Reichiana” sarà un’introduzione generale alla nostra metodologia.
Poi, nei due incontri successivi, ci siamo focalizzati su personaggi famosi, presi dalla letteratura e dalla lirica.
Il secondo incontro infatti ruoterà attorno alla figura del protagonista del racconto di Gogol “Il cappotto”, due narratori leggeranno la storia, dopodiché si cercherà di descrivere l’analisi del personaggio in un’ottica reichiana e infine di ipotizzare un possibile percorso analitico attraverso la descrizione di alcuni aspetti della metodologia corporea.
Il terzo incontro “La Traviata va dall’analista” è incentrato su Violetta, la protagonista dell’opera lirica
In questa serata proietteremo un video in cui apparirà Violetta vestita con i costumi dell’epoca, malata, che si reca dall’analista. Nel video assisteremo al toccante colloquio tra l’analista e Violetta, qui la donna racconterà la propria storia di vita e di amore.
Violetta si ammala di tisi e viene mandata dal medico, il quale scrive all’analista “la medicina non è sufficiente” ed aggiunge “ il suo male non è solo questo ”.
Possiamo osservare che questa donna presenta due diverse sfaccettature nella sua personalità, è una donna bella, desiderata, trasgressiva, al centro delle luci e dei salotti parigini, ma nella parte più intima appare in tutta la sua semplicità, una donna che a un certo punto si innamora e per tale motivo decide di andare a vivere in campagna; comprendiamo quindi che in lei convivono due aspetti contrastanti: la trasgressività e la purezza.
Come interpretare la tisi di cui soffre Violetta? La tisi va a colpire il polmone, cioè compromette la capacità di respirare e di espandersi. Questa malattia intacca il torace che è anche la parte del proprio sé, un sé che non è riuscito a strutturarsi, probabilmente perché nella sua vita infantile non ha avuto quello che era importante per una bambina: una madre calda, accogliente e un babbo strutturante che dà sicurezza e sostegno.
Cosa si potrebbe fare per Violetta? Una possibilità per lei pptrebbe essere quella di lavorare sul proprio torace, di cercare di riprendersi uno spazio; potremmo aiutarla suggerendole per quello che le è possibile, una respirazione toracica. Respirare vuol dire prendere più aria, più ossigeno. L’ossigeno possiamo vederlo sia come energia che come nutrimento, questo può, in parte, andare a compensare le mancanze che Violetta può avere subito nella sua infanzia.
Nell’ultimo incontro “Il corpo racconta la Vita: esperienze psicocorporea in gruppo” si sperimenterà cosa significa lavorare con il proprio corpo, attraverso esperienze di gruppo.
Questi quattro incontri avranno un certo sviluppo consistente in un’introduzione alla metodologia reichiana poi, nelle serate successive, vi sarà l’ analisi di personaggi celebri ed infine si sperimenterà personalmente la metodologia.
I Giovedì Reichiani si svolgeranno ad Ottobre e a Novembre alla libreria “Il catalogo” a Pesaro e saranno condotti dal Dott. Giorgio Nigosanti, psicologo, psicoterapeuta e Analista SIAR e dalla Dott.ssa Marika Bertuccioli, psicologa, psicoterapeuta e Analista Siar.